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La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera: a disposizione per aiutare imprese e autorità
Da larivista.ch: Fabrizio Macrì, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera (CCIS): “A disposizione per aiutare imprese e autorità”.
Il primo Paese occidentale colpito in modo massiccio dalla Pandemia è stata l’Italia ed in particolare le regioni più forti e produttive del Paese: Lombardia, Emilia e Veneto e Piemonte.
Questo ha generato in pochi giorni un’interruzione di tutte le attività in corso che la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera (CCIS) aveva già da tempo programmato con aziende, associazioni ed istituzioni locali nel bacino geografico di riferimento più importante per noi.
Molto velocemente, oltre a predisporre l’infrastruttura tecnica per consentire a tutti i collaboratori sulle nostre tre sedi di Zurigo, Ginevra e Lugano, di lavorare da remoto, abbiamo dovuto rivedere le nostre priorità operative, cercando di capire in poche ore quale tipo di attività in una situazione di assoluta emergenza, potessimo continuare a svolgere.
L’obiettivo in questo contesto di mercato è duplice:
1. Fornire il nostro aiuto ai soci e alle imprese dei due paesi in cui operiamo per aiutarli a mantenere un minimo di continuità operativa e commerciale
2. Concentrare il nostro lavoro sui quei servizi che riteniamo possano ancora avere un mercato in questa fase e che riteniamo avranno uno sviluppo al momento della ripresa
Questo ha comportato una revisione delle priorità operative di ciascuno dei nostri collaboratori ed una capillare opera di motivazione e indirizzo che è ovviamente ancora in corso.
La CCIS infine ha deciso di mettersi a disposizione gratuitamente delle autorità italiane per aiutarle con i suoi mezzi a fare fronte all’emergenza sanitaria esplosa in modo particolarmente drammatico in Lombardia. Su questo fronte la CCIS sta cercando di individuare quanti più fornitori possibili (in Italia e all’estero) di materiale sanitario attualmente necessario nei presidi sanitari più in affanno.
Nel farlo speriamo di dare un supporto alle autorità preposte per il tramite dell’Ambasciata e l’ICE, con le quali manteniamo un puntuale e diretto contatto.
Fonte: larivista.ch
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